COMUNICATO STAMPA IN MERITO A DICHIARAZIONI "GARANTE" ROBERTO ALESSE |
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Sabato 19 Marzo 2016 17:23 |
Non basta che per legge, tramite la 146/90, si sia svilito, di fatto, lo sciopero nel settore trasporto pubblico, insinuando nei lavoratori il serio dubbio sulla utilità dello stesso ai fini conflittuali. Si vuole alzare ulteriormente il tiro. La dichiarazione del presidente dell’Autorità nazionale di garanzia per gli scioperi, in riferimento a quello consumatosi venerdì 18 marzo evidenzia la volontà , immediatamente recepita dal premier Renzi, di mettere mano in pejus al diritto di sciopero dei lavoratori. Lo si fa attraverso la strumentale lettura della giornata di venerdì scorso. Infatti, per quel che riguarda Roma, non si fa cenno alcuno che oltre allo sciopero nazionale della CUB (per altro con una serie di motivazioni economiche e sociali legittime e condivisibili) nello stesso orario si è svolto quello che ha riguardato i lavoratori di ATAC, indetto da Or.S.A. TPL e da Cambiamenti M410 su varie vertenze aziendali e che, con tutto il rispetto per la O.S. CUB, indubbiamente ha determinato la chiusura di tutte le metropolitane, la Roma Lido e la consistente riduzione di tutti gli altri servizi, compresi quelli di superficie, della capitale. Senza nemmeno tener conto che la ns. O.S., è dallo scorso luglio 2015 che accetta, responsabilmente, di rinviare le proprie agitazioni, su richiesta delle istituzioni preposte, subendo, nell’ultima circostanza, anche un’Ordinanza di Precettazione, con motivazioni, a dir poco, deboli. Non solo, sempre in questa circostanza, per la prima volta, senza che sia stato deliberato l’esercizio provvisorio in mancanza d’accordo dalla Commissione di Garanzia, si è inteso far riprendere il servizio effettivo al termine dello sciopero stesso, con disposizioni unilaterali e limitative dell’esercizio del diritto di sciopero, tali sia da fomentare ancor più la protesta e le adesioni, sia la solidarietà , nel merito specifico, anche di tutti gli altri soggetti sindacali. Ormai è chiaro che nel prossimo futuro la partita si giocherà sul diritto di sciopero e sui soggetti sindacali titolati a proclamarlo. Intanto il presidente dell’autorità nazionale sugli scioperi, ovverosia il garante tra le parti, avente competenze di verifica affinché il conflitto si svolga nel rispetto di quanto previsto dalla legge 146/90, evadendo dal suo ruolo, entra nel merito delle motivazioni alla base di uno sciopero e, sentenziandone strumentalmente la insensatezza e la ridicolaggine, chiede per questo al più presto misure legislative restrittive al governo. Con una metafora efficace, l’arbitro che si schiera e diventa giocatore di parte. |